ARTISTICO

La mia riflessione su cosa debba essere l’arte è condensata nell’esperienza del “cabaret filosofico” (detto inizialmente “pub filosofico”). Il “cabaret filosofico” è nato dall’ipotesi di mettere la filosofia al servizio dell’arte e l’arte al servizio della filosofia. Volevo vedere in cosa sarebbe sfociato questo incontro tra chi ricerca la Verità e chi ricerca la Bellezza. L’esperimento è stato meraviglioso. Una filosofia ed un arte popolari che ritornino nei luoghi della vita comune.

Il “cabaret filosofico” rappresenta l’intento di creare il contesto dove chiunque possa esibirsi e sentirsi sostenuto nella sua esibizione.

L’atto di presentare è esso stesso arte. Non è semplicemente annunciare al microfono il nome dell’artista e il titolo della sua opera, bensì il compimento di un percorso costruito insieme all’artista stesso.

Quello che il “cabaret filosofico” offre sono le scelte delle parole più adatte e dei discorsi più idonei a fare da cornice alla tela del quadro che si vuole mostrare al pubblico. E’ il tentativo di costruire questa amicizia tra il quadro della mia laurea in filosofia e la foto di Totò ed Edoardo De Filippo.