Che cos’è un ritiro e a cosa serve?

Per la pratica e lo studio dell’Ascolto

Il ritiro è per l’ascolto ciò che il seminario è per la relazione: il luogo per studiarlo e praticarlo con conoscenza e competenza. Nella nuova era dell’Umanesimo dell’Altro Uomo dove l’Altro è al centro dell’universo umano ed il soggetto in un’orbita periferica,  “ascoltare” diventa il primo e più importante verbo da imparare, insegnare e praticare. E’ sempre l’Intelligenza dell’Amore a dircelo. Il ritiro servirà a metterci di fronte ad una domanda piuttosto interessante: “  Ma noi vogliamo lasciarci ascoltare?”

Come funziona? Dove, quando e come si svolge? A chi è rivolto?

Di seguito è illustrato il funzionamento pratico del ritiro con i suoi temi, le sue modalità ed il suo programma tradizionale . E’ rivolto agli artisti ed ai religiosi e a tutte quelle persone e quei professionisti che, nella vita e nel loro lavoro, riscontrano il bisogno di momenti di crescita nell’ambito della relazione umana.

“VUOI LASCIARTI ASCOLTARE?” RITIRO PER LA PRATICA E LO STUDIO DELL’ASCOLTO

Ogni partecipante porti il suo libro preferito ed evidenzi i brani che sono stati determinanti per alcune scelte di vita.

Ore 7.00 Sveglia Ore 7.30 Colazione Ore 8.15: Lettura delle parole dei nostri libri preferiti

Ore 9.30 Silenzio. Il silenzio è libero. Non necessariamente per raccogliersi o riflettere. Si può dormire, mangiare o bere qualcosa, parlare a bassa voce con un amico ed amica allontanandosi dal luogo del ritiro facendo una passeggiata. Insomma riposarsi se pur in silenzio.

Ore 10.15 Condivisione che parte da domande che sto preparando del tipo: “Cosa ti sta colpendo? Cosa ti sta piacendo? Cosa stai sentendo?  Ognuno risponderà con 10 minuti a disposizione con la possibilità di parlare più volte su richiesta.

Il tempo viene diviso in base al numero dei partecipanti (ad esempio 2 ore corrispondenti a 120 minuti, in caso di 10 partecipanti , diventeranno12 minuti a testa; in caso di 5 partecipanti, 24 minuti a testa e così via) Ciascuno può anche decidere di non rispondere e rimanere ad ascoltare. Io sto all’ascolto, raccolgo e rilancio con altre domande contenute nelle risposte. Come in una matassa.

Alla fine pausa caffè o thè

Ore 12.30 Conclusione della mattinata. Faccio domande per sapere da ciascuno una parola che ci portiamo nella siesta e che indica la chiusura della mattinata

Ore 13.00 Pranzo e siesta (riposino dopo il pranzo)

Ore 16.00 Ripartenza con la presentazione di dove siamo arrivati e poi altre domande da parte mia ai presenti per collegare la fine della mattinata all’ inizio del pomeriggio. Ciascuno parlerà 5 minuti a testa ed il tempo sarà diviso, come prima, in base al numero dei partecipanti. Io raccolgo con l’ascolto e rilancio con altre domande. Alla fine faccio il punto della giornata in base a tutto quello che ho raccolto nell’ascolto e restituisco a ciascuno il frutto del mio ascolto scegliendo parole particolarmente adatte.

Ore 17.45 Pausa

Ore 18.30 Chiusura della giornata

Ore 19.30 Cena, festa

Ognuno può andare a letto quando vuole. È importante che si rispetti l’orario del giorno dopo. Può esserci un momento importante la notte e decidere di recuperare il riposo nella siesta del giorno dopo. Sono scelte personali.